il Nonno

bandiera italia

 

UN MOTIVO IN PIU’ …

PER ESSERE ORGOGLIOSO E FIERO

Cavaliere di Vittorio veneto

Mio Nonno

                                       Mio Nonno Burattin Emiro Giuseppe 
                                        Reduce e Cav. di Vittorio Veneto
                                   Richiamato a 26 anni nella Grande Guerra   
                                            n. 13 nov. classe 1889

Un primo cugino del Nonno

                                                 Burattin Oreste 
                                          un Parente diretto di grado
                                         tumulato nel Tempio della Pace 
                                                   a Padova

                Fratello dell Nonno Materno                  

                          Rizzato Antonio e Rizzato Sante                                     
              uno fratello del Nonno Materno l'altro diretto primo grado                   
                    tumulati anch'essi nel Tempio della Pace            
               Sante del 9 Rgt. Bersaglieri combattè sull'Ortigara             

Primo cugino del Nonno
Un cugino 1 Grado disperso e ritrovato a Redipuglia

Chiunque di noi deve sentirsi orgoglioso e fiero di essere Italiano. Ma a noi spetta…

Sono in molti della 145 cp che hanno avuto tra i loro Nonni o Parenti diretti Cavalieri di Vittorio Veneto. Portano visibile nell’uniforme la loro Croce di Vittorio Veneto per ricordarli.

Innumerevoli sono gli esempi che devono portarci a questo pensiero. Il nostro passato e la nostra storia, ma anche il nostro presente è pieno di esempi di Italiani che hanno dimostrato tutto il loro coraggio e fierezza nell’identificarsi immolandosi per la nostra Patria Italia o a favore di loro stessi cittadini Italiani. A citarli tutti ci vorrebbero centinaia di migliaia di pagine, certamente tristi, ma dalla cui lettura traspare quanto essi effettivamente abbiano dato a tutti noi in virtù del loro sacrificio. Nel Risorgimento, nelle varie Campagne, nelle due guerre mondiali, nelle brigate partigiane, fino ad arrivare ai giorni nostri. Nella Polizia, nell’arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, Forestale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, da Civili a Religiosi. Basti pensare ad alcuni nomi tanto per citarne alcuni quale esempio, senza per questo nulla togliere agli altri loro pari; ad Enrico Toti, al Vice Brigadiere Salvo d’Acquisto, ai Caduti di Nassiriya e Afghanistan, a Fabrizio Quattrocchi… A molti altri conosciuti e sconosciuti che di fatto sono morti per salvaguardare la nostra Identità difendendo il valore del Tricolore o i sani principi dell’essere civili, fieri e orgogliosi di essere Italiani.

Indubbio che ogni manifestazione di violenza sia da condannare. Non possiamo mutare la storia, ma se ognuno di noi si impegnerà nel suo piccolo, i tanti “piccoli” uniti tra loro non potranno che creare quel grande impegno indispensabile per migliorare, evitando che quelle inutili tragedie che si consumarono allora, abbiano mai più da verificarsi nel futuro.

La Famiglia, la Religione, la Scuola, la Politica sono questi alcuni tra i principali punti cardini e di esempio da cui è possibile ottenere o meno una sana Società.

Non è retorica questa, ma una realtà. Tra i mille problemi quotidiani e lo stress che ci attanagliano, vengono sempre meno i principi sani e i veri valori, da impartire ad una gioventù molto più stimolata, che è preda però del consumismo e del tutto facile, privi molte volte di identità e principi.

In tutto questo oltre ad essere fiero di essere Italiano in quanto tale, nonostante i tanti fatti negativi che certo non sono di aiuto, ho (come altri) un motivo in più per esserlo… Se pur tragicamente scomparsi nella Grande Guerra, annovero tra i miei diretti parenti quattro fratelli di miei nonni che sono Caduti giovani e mio Nonno che Reduce fu Cavaliere di Vittorio Veneto combattendo duramente. Mio Padre Luigi che dopo aver indossato nella seconda guerra mondiale la divisa nel regio esercito, ritornò salvo al termine della stessa. L’orgoglio non è certo per la loro triste storia o per le vicende belliche a cui dovettero partecipare, ma per i valori che seppero trasmettere e per aver partecipato anch’essi sacrificandosi nel costruire il nostro presente credendo in esso. A loro và questo mio orgoglio e fierezza per quanto diedero e fecero nel promuovere la solidarietà, l’identità, il senso dell’amicizia, della disponibilità, dell’amore verso il prossimo, del valore per il nostro Tricolore e per la nostra Patria … accanto a tutti quei sani valori e principi che dobbiamo a nostra volta illustrare e trasmettere alle attuali e future generazioni prendendoli ad esempio. Per non dimenticare… mai. Dimenticarli significherebbe far venire meno le nostre radici, rendere vani i loro sacrifici e tutti questi veri valori. Ciò non è possibile, e non è ammissibile. Solo dalla comprensione del nostro passato sarà possibile creare un mondo migliore evitando manifestazioni inutili di violenza. A loro dobbiamo tutto questo e molto altro ancora. Se motivati e fiduciosi, faticando, saremo tutti uniti tra famiglie, Scuole, Politici e Religiosi, ce la faremo. E avremo così un buon frutteto dove i buoni fusti prevaricheranno sui pochi infruttiferi.

Chiesa della Pace A Padova